Da diversi anni, in un contesto di limitazione della spesa pubblica, di mondializzazione e di evoluzione demografica, la necessità di investire in modo efficace nell’educazione è oggetto di dibattito a livello europeo. La crisi economica e finanziaria che affrontiamo oggi rende questo dibattito sicuramente più urgente.
Spesso si parte dal principio secondo il quale gli obiettivi di efficacia e di equità, in ambito educativo, si oppongono; gli uni si realizzano a scapito degli altri. Ma, come indica la comunicazione della Commissione del 2006 intitolata Efficienza e equità nei sistemi europei di istruzione e formazione (1), “i dati tuttavia dimostrano che, in una prospettiva più ampia, equità e efficienza in effetti si rafforzano a vicenda”. Questa osservazione è ancora più vera relativamente all’educazione preprimaria. È più efficace e più equo investire dell’istruzione molto presto. Infatti, correggere degli insuccessi in un momento successivo non è solamente non equo, ma anche e soprattutto inefficace. Ciò non solo perché l’educazione preprimaria facilita l’apprendimento successivo, ma anche perché moltissimi dati indicano che l’istruzione, in particolare quella destinata ai bambini svantaggiati, può produrre importanti risultati socio-economici. Nella sua comunicazione, la Commissione conclude:
L’istruzione preelementare presenta il rendimento più elevato in termini di risultati e di adattamento sociale dei bambini. Gli Stati membri dovrebbero aumentare i propri investimenti nell’istruzione preelementare, quale mezzo efficace per creare le basi di ulteriore apprendimento, prevenendo l’abbandono scolastico, rendendo più equi i risultati ed elaborando i livelli complessivi di capacità.
Di conseguenza, la Commissione ha fatto dell’educazione preprimaria un tema prioritario per la cooperazione tra gli Stati membri nel 2009-2010, in particolare per promuovere un accesso equo generalizzato e rafforzare la qualità dei corsi e il sostegno agli insegnanti (2).
L’educazione e la cura della prima infanzia in Europa: ridurre le disuguaglianze sociali e culturali
Il nuovo rapporto di Eurydice si inserisce nel monitoraggio della comunicazione del 2006 sull’efficacia e l’equità. Questo rapporto fornisce i dati trans-nazionali disponibili e prende in esame le politiche nazionali in materia di accoglienza e di educazione per la prima infanzia in Europa. Presenta anche un riassunto delle ricerche svolte in questo ambito e un riassunto delle principali tendenze e approcci presenti in Europa. Infine, propone delle conclusioni provvisorie relativamente a eventuali strumenti efficaci per arrivare a un’educazione preprimaria equa ed efficace. Credo quindi che la sua lettura sia essenziale per ogni attore dell’educazione preprimaria. L’educazione preprimaria costituisce, infatti, una sfida importante e immediata che i sistemi educativi europei devono affrontare. Si tratta inoltre di una sfida con la quale tutte le società di oggi si devono confrontare.
Ján Figel’
Commissario responsabile dell’educazione, della formazione, della cultura e della gioventù
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COM (2006) 481 definitivo, 8 settembre 2006.
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Comunicazione della Commissione COM (2008) 865 definitivo Un quadro strategico aggiornato per la cooperazione europea nel settore dell’istruzione e della formazione, 16 dicembre 2008. 3