“Avevo sedici anni, abitavo a Napoli, il mio quartiere si chiamava Posillipo, una collina tutta arrampicata di case, da dove vedevi bene il mare. Le mie giornate erano tutte uguali. Al mattino mi alzavo, mi vestivo e andavo a scuola, non avevo amici, e a scuola ero ancora in primo superiore perché mi avevano bocciato già due volte. Le prof dicevano che avevo i problemi, difficoltà di apprendimento, che poi voleva dire che non ero come gli altri, voleva dire che per loro ero scemo”.
Saverio si sente solo, è ingabbiato dalla presenza asfissiante della madre e non riesce a trovare abbastanza parole per potersi esprimere adeguatamente, nemmeno con i familiari; suoi fedeli interlocutori sono San Gennaro, la cui immagine trionfa nel muro della camera sopra la scrivania, e Napoli, con il suo mare.
Decide di abbandonare la scuola -“ché tanto non combinavo niente” – per seguire le orme del padre “becchino”, attività che poi porterà avanti da solo in seguito alla morte violenta di quest’ultimo.
Sacrifica quindi la propria vita per far studiare la sorella, che trova la propria strada iscrivendosi a Medicina.
Nella grigia quotidianità di Saverio, fatta di morti, registrate diligentemente quasi a voler lasciare traccia delle tante storie interrotte, irrompe Zara, a portare una ventata di vita: tanto lei è cittadina del mondo, quanto lui è irretito nei meandri di Napoli. L’amore si rivela la molla che, sgretolando i muri della routine, del senso di inadeguatezza e della rassegnazione, proietterà Saverio verso il Futuro.
Da leggere ad alta voce nel biennio, con la speranza che ognuno di noi, prima o poi, possa trovare la motivazione per rompere gli schemi e spiccare finalmente il volo.
Recensione a cura di Elisa Amadori, insegnante e tirocinante presso Associazione Pratika per il Master in Orientamento Narrativo e Prevenzione della Dispersione Scolastica dell’Università di Perugia.
- Titolo: Volovia
- Autore: Antonio Ferrara
- Editore: Einaudi Ragazzi
- Anno: 2021