di Simone Cini
Del colloquio di lavoro molto si è scritto e detto. Le modalità con cui le aziende scelgono i candidati ad un posto sono molteplici e altrettante le leggende.
Una di queste parla di come Patrizio B., amministratore di una grossa azienda della moda, preferisca assumere per ruoli di una certa importanza persone, preparate non c’è bisogno di dirlo, nate nel mese di aprile. Questo perchè, si dice affermi B., essendo nate nella calda primavera sono state portate in giro dai genitori prima e più spesso sottoponendole così a più stimoli e dando quindi, a quelle teste in via di sviluppo, più materiale da elaborare e più opportunità di sviluppo immediato. Quindi, probabilmente, saranno “migliori”. Ma è una leggenda metropolitana sulla quale non ci sono prove.
Chi avremo davanti
- Esistono varie possibilità:
- Il titolare dell’azienda
- Il responsabile delle risorse umane o un suo aiutante (o entrambi)
- Il responsabile dell’ufficio per cui si svolge il colloquio
- Una società esterna
Inoltre può succedere che vi ritroviate davanti più persone, generalmente due. Solitamente parlerà soltanto uno, l’altro è li per osservarvi e vedere se c’è coerenza tra quello che dite e quello che esprime il vostro corpo. Si tratta di situazioni abbastanza faticose da gestire. Parlate rivolgendovi a tutte le persone che sono presenti (basta guardarle di quando in quando mentre parlate), questo aiuterà voi a rilassarvi e darà ai vostri interlocutori il senso di avere davanti una persona capace di gestire più interlocutori.
Potrà inoltre succedere di dover affrontare più colloqui. Per esempio: il primo con il responsabile delle risorse umane ed il secondo con il responsabile dell’ufficio per cui si svolge il colloquio.
Da soli o di gruppo?
Generalmente si pensa ai colloqui di lavoro come ad eventi tra due persone (o più come abbiamo detto sopra). In realtà è frequente anche l’utilizzo di colloqui di gruppo.
Questi servono per:
- Far emergere le competenze relazionali;
- evidenziare la capacità di lavorare in gruppo;
- tirare fuori le modalità con cui si intrattengono i rapporti professionali.
Generalmente il gruppo lavora su dei casi aziendali o fittizi, oppure, discute di temi di attualità.
Preparazione del colloquio
Fidarsi delle proprie risorse, del proprio sapere e delle proprie competenze è una buona cosa. Anche possedere una buona capacità di eloquio aiuta molto.
Tutte queste cose non bastano. Il colloquio di lavoro va preparato nel migliore dei modi e, esattamente come cercare lavoro, richiede fatica e tempo.
Autopresentazione
Preparatevi su voi stessi, rileggete il vostro curriculum. Questo serve per:
- Essere coerenti tra quello che, molto probabilmente, l’intervistatore sa di voi e quello che direte;
- per trovare link tra quello che è la vostra esperienza e l’azienda a cui andrete a proporvi.
Studiate l’azienda
Cercate di sapere il più possibile dell’azienda:
- Studiatevi bene il sito tanto per cominciare, troverete quasi sicuramente (nel caso di grandi aziende) la mission e moltissime altre informazioni (per esempio guardando la grafica riuscirete a capire come si vuole proporre l’azienda);
- cercate cosa si dice in rete (attenzione però a non farvi condizionare);
- cercate i cataloghi dei prodotti e le brochure;
- individuate a quale clientela si rivolge;
- cercate informazioni sulle persone che lavorano al suo interno;
- studiate la storia aziendale;
- …
Prova ad immaginarti le possibili domande che ti verranno poste
- Nei lavori passati: la tua retribuzione e le mansioni svolte;
- parlare di sé e del proprio curriculum;
- perché vuoi cambiare lavoro;
- cosa ti aspetti dal nuovo lavoro;
- disponibilità a viaggiare e a trasferirti;
- quali sono i tuoi hobby;
- punti di forza e di debolezza;
- parlare di un fallimento e di come lo si è superato e, viceversa, di un successo e di come lo si è costruito;
- cosa sapete dell’azienda;
- capacità di lavorare per obiettivi o per scadenze;
- capacità di lavorare in gruppo o da soli;
- …
È probabile che vi verrà chiesto di portare esempi di qualcosa: un concetto legato al lavoro, un’esperienza, una modalità di lavoro. Preparate esempi intelligenti da riferire.
Il comportamento
Ci sono alcune cose che è bene ricordare riguardo al comportamento:
- Cercate di arrivare puntuali, nel caso meglio dieci minuti prima (e non di più). Mai in ritardo;
- cercate di curare il vostro aspetto in maniera più precisa di come fate di solito. Questo non vuol dire che bisogna vestire come per una prima alla Scala.;
- dovete assolutamente ricordare il nome della persona che avete davanti;
- mostrarsi interessati:
- non parlare dell’aspetto economico a meno che non lo richieda esplicitamente l’intervistatore. Nel caso parlate del vostro stipendio nel precedente lavoro e non di quello che vorreste dal nuovo lavoro;
- cercate di valorizzarvi senza apparire troppo pieni di sé;
- cercare di mantenere un atteggiamento calmo;
- non parlate male di nessuno (dei vostri ex capi, degli altri candidati, della concorrenza)
Per concludere alcune cose banali ma che evidentemente non lo sono:
- Non mangiare caramelle o gomme americane;
- non mangiatevi le unghie;
- ascoltate quello che viene detto;
- spegnete il cellulare;
- non fare il cascamorto o la femme fatale con chi avete davanti;
- non mettetevi a giocherellare con le dita, con i capelli e soprattutto con le cose che l’intervistatore ha sopra il tavolo;
- guardate le persone che avete davanti;
- non gesticolare;
- non usare parole volgari;
- non parlate di politica.
Ricordatevi che…
- È inutile mentire. Qualunque affermazione facciate un bravo interlocutore avrà gli strumenti per verificarla. E se non lo farà lui (loro) lo farà il tempo.
- Chi è davanti a voi non è intenzionato a sbattervi fuori. Sono persone preparate che vengono pagate per offrire un servizio all’azienda e non sono facilmente condizionabili da antipatie o simpatie.
- Cercate di fare più colloqui possibili, anche per posti di lavoro che non vi interessano troppo. Si tratta di allenamenti per i colloqui futuri.
- Il colloquio di lavoro non è né un interrogatorio né un esame universitario
- Il colloquio di lavoro andato a buon fine è quello in cui siete riusciti a dare una buona impressione ai vostri interlocutori e non necessariamente quello in cui siete riusciti a farvi assumere.