Progetto Cpia – Condividere Parole Costruire Storie
Questo progetto, elaborato, ideato e condotto dall’ associazione Pratika, specializzata nei metodi che verranno veicolati, si sviluppa secondo una logica pluriennale.
Il primo anno persegue l’obiettivo di rendere capaci i docenti coinvolti di utilizzare tre metodi seguendo la filiera logica del loro intervento con l’utenza.
In questo senso la formazione prende avvio dalla lettura ad alta voce che consente, attraverso la condivisione di storie in classe da parte di docenti ed educatori, di abilitare linguisticamente i beneficiari indiretti (studenti e studentesse dei CPIA) e allo stesso tempo di potenziarli cognitivamente e costruire un clima positivo e attivo nei gruppi classe.
Segue la formazione/esperienza dell’autobiografia ragionata che permetterà ai docenti di facilitare questo importante processo negli studenti per ricostruire le dimensioni sociali e pubbliche del loro percorso per individuare i fili sottesi e i percorsi attuali o potenziali.
Infine la formazione sull’orientamento narrativo che permette ai docenti e agli educatori coinvolti di facilitare nei loro studenti la conoscenza di sé (della propria identità, interessi, valori, punti di forza, limiti, vincoli, conoscenze), la definizione e condivisione dei propri obiettivi personali e professionali, l’acquisizione di competenze orientative (immaginazione del futuro, capacità di fronteggiamento, capacità progettuali, decision making, capacità di reperire informazioni) la riflessione e sollecitazione di dimensioni strategiche (locus of control, autoefficacia, resilienza, autostima, motivazione, affettività, immagine corporea, rapporto con sé e con gli altri).
I tre metodi disegnano quindi un percorso atto a dare ai beneficiari indiretti la strumentazione di base indispensabile per affrontare il percorso scolastico e formativo, piena consapevolezza del proprio processo di apprendimento e di situarsi secondo una logica progettuale.
Fin dalla loro istituzione i CPIA sono stati chiamati a intervenire in situazioni e contesti caratterizzati da un alto grado di complessità e da difficoltà non riconducibili ai soli fattori socio-economici e culturali. Non solo, infatti, l’utenza presenta spesso situazioni di svantaggio socio-economico e culturale, background migratorio o pregressi percorsi scolastici caratterizzati dall’insuccesso formativo, ma è evidente che queste Istituzioni Scolastiche e il loro personale debbano di volta in volta rispondere alle diverse emergenze che si presentano sui territori e nelle comunità locali, intervenendo – con gli specifici strumenti educativi e formativi – per accogliere, orientare e istruire persone che chiedono di avere una seconda, una terza o quarta possibilità o, sempre più spesso, hanno un estremo bisogno di avere, in realtà, la loro prima possibilità di accedere alle risorse strumentali e cognitive necessarie a esercitare i loro diritti. È il caso, per esempio, dei minori stranieri non accompagnati, per i quali il Vademecum operativo del Ministero dell’Interno prevede la presa in carico proprio da parte dei CPIA.