Tempo di realizzazione del progetto: mese di inizio Febbraio 2016, mese di fine Luglio 2017
Attività e fasi
La prima attività ha riguardato la promozione: è stato elaborato un logo, creato un flyer, che è stato poi distribuito e pubblicato sul sito dell’agenzia formativa ed inviato tramite newsletter dedicata.
I Neet che sono stati incontrati dai consulenti di orientamento dell’Altra Città hanno per lo più espresso delle esigenze riconducibili alle seguenti macrotipologie di richieste:
- Scrivere o riscrivere un curriculum vitae efficace.
- Comprendere come collocarsi nel mondo del lavoro dopo alcune esperienze non fruttuose.
- Dare supporto a giovani, italiani e stranieri, che sono sfiduciati e non sanno cosa cercare, o chiedere, ad un mondo lavorativo che, a detta loro, li evita.
I percorsi di orientamento si sono strutturati in incontri individuali e, talvolta, di gruppo, a seconda delle esigenze.
Durante gli incontri sono stati utilizzati strumenti utili al raggiungimento degli obiettivi concordati con i partecipanti, tra i quali:
- Il curriculum vitae Europass si è rivelato uno strumento fondamentale per ricostruire il percorso scolastico e professionale. Spesso i ragazzi pensavano di non avere niente da scrivere nei loro curricula perché le esperienze lavorative che avevano svolto erano a nero oppure perché avevano aiutato i genitori nelle loro attività, non considerando questi contesti come luoghi di apprendimento di conoscenze, abilità e competenze. Stimolare la riflessione sulle esperienze lavorative o anche solo scolastiche, declinando e analizzando nel dettaglio le attività svolte, consente di acquisire consapevolezza sulle proprie capacità e consente poi di mettere in relazione il proprio trascorso e i propri interessi e caratteristiche in modo da essere consapevoli di ciò che si è, di ciò che ci piace fare e di cosa ci riesce bene fare. Oltre alla ricostruzione delle esperienze formative e lavorative, con il curriculum è stato fatto anche il lavoro di descrizione delle competenze comunicazione, organizzative e professionali. Anche per questo tipo di attività è stato necessario stimolare la riflessione nei ragazzi, per consentire che trovassero la loro modalità per esprimere le loro caratteristiche.
Il curriculum vitae Europass è uno strumento che viene utilizzato dai nostri esperti anche in fase di orientamento con i ragazzi che frequentano le classi V delle scuole secondarie di secondo grado e che sono in procinto di affacciarsi per la prima volta nel mondo del lavoro. - Quando la situazione lo richiedeva è stato utilizzato dai consulenti di orientamento dell’agenzia formativa uno strumento particolare – L’Autobiografia Ragionata. Si tratta di un colloquio semi-direttivo, teso a ricostruire la traiettoria personale dell’intervistato, che viene chiamato persona-progetto. Chi gestisce il colloquio è chiamato invece persona-risorsa, e ha il solo compito di vigilare sul suo corretto svolgimento, fornendo un contenitore alla persona-progetto. Quest’ultima racconta i “fatti sociali” della propria vita, ripercorre le tappe fondamentali e le scelte intraprese nel proprio percorso, rievoca ricordi dimenticati e individua, supportato dalla persona risorsa, i fili conduttori.
- Il Bilancio di competenze è un altro strumento utilizzato, costituito da schede o semplicemente da domande aperte fatte dall’orientatore, che serve per analizzare le proprie esperienze e attitudini con l’intento di rilevare le capacità acquisite e le risorse da mettere in gioco in vista di uno o più obiettivi individuati e analizzati. .
- Sono stati attivati dei laboratori legati al fronteggiamento delle situazioni lavorative in cui sono stati presentati ai ragazzi stimoli narrativi e video grazie ai quali è stata avviata la riflessione moderata dagli orientatori. Sono state fornite indicazioni utili sulle modalità con le quali affrontare un colloquio di lavoro in maniera efficace, partendo dalla consapevolezza delle proprie risorse.
- Sono stati anche attivati laboratori specifici rivolti a migranti legati al colloquio di selezione in occasione dei bandi del Servizio Civile Regionale emessi dalla Regione Toscana. Oltre alla elaborazione del curriculum, i migranti hanno partecipato ai laboratori presentando sé stessi e simulando colloqui di selezione.
- Con alcuni ragazzi migranti è stato sperimentato il Digital Curricula Story, un modo per entrare in contatto e conoscere i ragazzi che hanno raccontato se stessi attraverso disegnando e scrivendo su cartoncini attraverso domande stimolo quali: “sono partita/o dal mio paese nel..”, “avevo in mente di..”, “come sono fatto…”, “cosa mi piace”, “il momento più bello da quando sono arrivato”
- Inserimento in reti sociali e attivazione di percorsi di volontariato, al fine di offrire esperienze, relazioni e conoscenze, fondamentali sia per i ragazzi italiani disorientati che per i ragazzi migranti offrendo loro una possibilità di integrazione. La rete sociale mantiene attivi, dà senso e valore alle esperienze informali.
- Attivazione, in collaborazione con CNA di Grosseto, di attività centrate sull’incremento dell’occupabilità o di accompagnamento al lavoro.
Numeri
I Neet che si sono effettivamente presentati in sede, dopo contatti telefonici o dopo il passaparola, sono stati 90, quelli che poi hanno concretamente avviato un percorso di orientamento all’occupabilità sono stati 60.
Per la precisione, 45 maschi e 15 femmine. 31 italiani, 1 ragazzo polacco e 28 richiedenti asilo
- 28 ragazzi incontrati sono stati inseriti in percorsi di formazione professionale. Nello specifico, 9 migranti sono stati iscritti ed hanno portato a termine un percorso formativo di auto imprenditorialità, che è stato concluso con la redazione di un business plan. 15 ragazzi italiani sono stati inseriti in un percorso di formazione e inserimento lavorativo. 4 ragazzi italiani hanno concluso il percorso di orientamento iscrivendosi all’università.
- 8 ragazzi hanno trovato lavoro in seguito al percorso di orientamento. 6 di loro sono italiani e 2 stranieri, usciti dal percorso di accoglienza per richiedenti asilo in quanto hanno ottenuto il permesso di soggiorno umanitario. Per questi ultimi, si è rivelato fondamentale l’attivazione di reti di volontariato e in un caso c’è stato anche il riconoscimento delle competenze del volontario all’interno del Progetto RICOV del Cesvot
- 11 migranti sono stati inseriti in percorsi di volontariato, con l’obiettivo di offrire loro conoscenze, relazioni e occasioni per imparare meglio la lingua italiana
- 13 ragazzi stanno cercando attivamente lavoro, grazie agli strumenti conosciuti e sperimentati nel percorso di orientamento.